29/09/2022 Budrio - Io conto. il valore alle donne. Incontro formativo per l'educazione finanziaria e l'empowerment femminile

  • Cosa Pari opportunita Politiche sociali
  • Quando 29/09/2022 dalle 09:00 alle 10:00
  • Dove Budrio - Le Torri dell'Acqua, via Benni 1
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Il progetto Io conto è organizzato dall'Associazione di Promozione Sociale Dry-Art e dall'Azienda USL di Bologna. Finanziato attraverso un bando della Regione Emilia–Romagna, è inserito nel portale EDUFIN del Ministero delle Finanze tra gli eventi che partecipano al Mese dell'Educazione Finanziaria.

La condizione economico-lavorativa delle donne è critica: l’Italia è l'ultimo paese d'Europa per tasso di occupazione femminile e le donne guadagnano in media fino al 20% in meno degli uomini.

Tutte le indagini registrano una minore conoscenza finanziaria delle donne rispetto agli uomini e il divario in sfavore delle donne riguarda anche le giovani generazioni, contrariamente a quanto avviene negli altri paesi.

I dati ci mostrano, inoltre, che le persone con fragilità socio-economica hanno maggiori probabilità di ammalarsi, di non accedere a cure adeguate e, nel caso delle donne, di subire violenza domestica.

La salute economica delle donne costituisce, quindi, un elemento essenziale alla loro salute complessiva e un importante fattore di prevenzione nei confronti della violenza economica e di ogni altra forma di violenza domestica.

Il progetto prevede un incontro di 4 ore per ogni Distretto Sanitario, e per il Distretto Sanitario Pianura Est questo è il programma (per le altre date si rimanda al volantino):

Giovedì 29 settembre
Le Torri dell'Acqua, via Benni 1, Budrio

ore 14.30-16.30 - Francesco Fantuzzi - Cooperativa Mag 6
"Economia familiare - Investimenti - Conti Correnti - Mutui - Prestiti - Microcredito - Start-up"

ore 16.30-18.30 - A cura di Mondo Donna Onlus
"Scrivere un curriculum - Ricerca attiva del lavoro - Aggiornamento ocmpetenze - Soft skills - Conversione lavorativa - Affrontare un colloquio - Lavori di gruppo - Coaching individuale"

Attestato di frequenza
Max 40 persone in presenza
Iscrizione: segreteria@dry-art.com
Diretta streaming su www.facebook.com/associaizoneDryArt

SALUTE COME RICCHEZZA
Il progetto Io conto. Il valore alle donne

Le statistiche ci dicono che solo il 30% delle persone in Italia è dotato di alfabetizzazione finanziaria, con enormi disparità di genere, ruolo professionale e residenza territoriale. Gli effetti di questa mancata formazione hanno rilevanza sia personale che familiare, rendendo le donne in particolare molto fragili nel far fronte a eventi inattesi come la perdita del lavoro o il fare impresa.
La consapevolezza economica diventa indispensabile al sistema di welfare sociale e anche a chi già lavora e vuole organizzare al meglio i propri redditi per prosperare e innovarsi. Oppure per chi deve ripartire dopo lo sconvolgimento globale e reddituale causato dalla pandemia.
L’analisi annuale sullo stato di salute della popolazione della Città Metropolitana di Bologna contiene
anche un focus sulla diffusione dell’epidemia di Covid-19 nel territorio aziendale, il Profilo di salute 2020 dell’Azienda USL di Bologna, curato come ogni anno dalla Unità Operativa Epidemiologia del Dipartimento di Sanità Pubblica, traccia un quadro della salute nella zona di riferimento, considerando diversi indicatori tra cui la mortalità, i ricoveri ospedalieri, anche essi in calo, oltre agli stili di vita come alimentazione e attività motoria, dipendenze, indicatori come la fragilità e altro ancora. A partire dall’analisi di questi dati si intende intervenire nei contesti di riferimento, incrociando bisogni e fragilità con le nostre proposte di formazione e inclusione.
L’effetto economico dell’emergenza COVID-19 è stato analizzato dal Comitato per la programmazione
e il coordinamento delle attività di educazione finanziaria, che ha considerato più indicatori di fragilità
finanziaria, riscontrando che – in epoca pre-pandemia – oltre il 36,6% delle persone intervistate non disponeva di risorse sufficienti ad affrontare più di due mesi senza reddito e due famiglie su dieci non possedevano disponibilità finanziaria per affrontare un mese in condizioni di assenza di reddito da lavoro.
Molte donne lavoratrici inoltre, hanno dovuto affrontare durante lo smart working l’ansia da doppio
lavoro, la mancata conciliazione, l’impossibilità per molte categorie di fruire di congedi parentali. Molte
donne hanno dovuto lasciare il lavoro oppure non sono state riconfermate se con contratti a termine.
Altre ancora sono state demansionate nei contesti lavorativi.
Le aziende ASL, come nella loro mission, vogliono invece fare formazione con “azioni positive” all’interno dei contesti di lavoro, per garantire, specie a una categoria così sotto stress come quella degli e delle
operatrici che lavorando nella sanità, strumenti di conoscenza dei propri investimenti.
A livello globale, nazionale e regionale la Pandemia ha colpito prevalentemente il lavoro femminile, come dimostrano gli impressionanti dati degli ultimi tempi, tra questi si segnala il vertiginoso aumento di richieste di aiuto ai centri antiviolenza durante il lockdown, ma anche la perdita del reddito.
Secondo l’Istat a dicembre 2020 ci sono stati 101 mila lavoratori in meno, di questi ben 99 mila erano
donne, praticamente la quasi totalità. Il 29,3 delle donne in Italia non studiano e non lavorano (NEET) e il tasso di disoccupazione femminile è del 49%, con un divario del 18% rispetto all’occupazione maschile.
C’è una scaturigine tra violenza di genere e violenza economica, infatti gli studi dimostrano che la violenza economica è proprio uno dei fattori fondamentali da cui partono tutte le altre forme di violenza.
Se è noto, infatti, il legame tra donne, pandemia e impoverimento, meno nota invece è la correlazione
tra educazione finanziaria, consapevolezza economica, violenza economica e accesso Se le donne perdono reddito, se sono eterodirette o dipendenti economicamente dagli uomini, se si trascurano sotto il peso del carico familiare e lavorativo, magari in nero o senza tutele, non possono decidere della loro autonomia personale e familiare, allora fanno fatica a permettersi anche l’accesso alla salute, con ricadute sanitarie e sociali molto gravi.
Su questo aspetto vogliamo lavorare per creare empowerment e resilienza, skills finanziarie e gestionali che potranno permettere, specie alle donne migranti ma anche ad alcune categorie individuate dai servizi socio-sanitari (come le caregiver, le badanti ecc..), di programmare, organizzare e gestire al meglio le loro risorse interiori e materiali.
I determinanti sociali, cioè le condizioni e i contesti in cui le persone nascono, crescono, vivono, lavorano, invecchiano, sono le cause sottostanti delle disuguaglianze di salute. I dati internazionali ci mostrano maggiore esposizione ai rischi di salute e accesso alle cure in persone con fragilità economica e sociale.

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