Appunti da Mislata: voci giovani per il clima

Dal 2 al 5 giugno, presso la municipalità di Mislata, vicino Valencia, si è tenuto il primo evento transnazionale del progetto europeo CLYMACT – Creating Local Youth and Municipalities’ Alliances for Climate ACTion – finanziato dal programma CERV.
Per raccontare questi giorni intensi, abbiamo scelto di dare voce direttamente ai tre giovani Ambassador dell’Unione Reno Galliera: Sara Tozzi, Michele Mingozzi e Michele Carbonieri.
Con loro, amministratori e amministratrici del nostro territorio hanno condiviso incontri, attività e riflessioni che ci parlano di presente, ma soprattutto di futuro.
Buona lettura!


Quelle che abbiamo trascorso in Spagna sono state quattro giornate assai dense di attività e cariche di nuove conoscenze, eppure la sensazione è che siano volate in un secondo. Abbiamo vissuto questo soggiorno all’insegna del dialogo e del confronto, con un’equilibrata combinazione di momenti in cui ascoltare e apprendere informazioni cruciali sul cambiamento climatico alternati a stimolanti attività in giro per alcuni luoghi tematici e culturalmente rilevanti.

Eravamo a Mislata: si tratta di un comune di 2,1km^2 in cui vivono oltre 40 mila abitanti che si trova in provincia di Valencia, con la quale costituisce una città contigua. In quanto tale, essa è servita con grande efficienza da metro, bus e bici e gode di una viabilità paragonabile a quella della città metropolitana. Sottolineiamo questo aspetto in particolare perché il focus di questo primo di sei eventi cross-culturali era la mobilità sostenibile. Tuttavia, sono stati trattati vari e disparati temi, alle volte persino troppo distanti dall’argomento di riferimento, ma comunque importanti per capire quale sia in generale l’approccio spagnolo, in particolare del comune di Mislata, nei confronti degli attuali problemi ambientali e sociali.

Tra le informazioni discusse nel corso del progetto, ci ha colpito l’infelice sorte delle acque del fiume Turia, al quale abbiamo fatto visita per commentare e toccare con mano gli effetti devastanti della Dana dello scorso ottobre. Nemmeno una goccia del fiume giunge al Mediterraneo, dato che le sue acque sono completamente impiegate dall’agricoltura e dalle industrie, in mancanza di investimenti più lungimiranti che consentirebbero di conservare l’acqua meteorica che cade in autunno e inverno. Questa tematica, tanto quanto quella delle pericolose conseguenze dei sempre più frequenti eventi meteorologici estremi, interessa fin troppo da vicino anche il nostro territorio. Ci sono inoltre state illustrate alcune iniziative promosse dalla municipalità nel settore dell’informazione della popolazione sul cambiamento climatico, in particolare per quanto riguarda il consumo domestico di energia e la transizione energetica. Toccante è stato l’incontro col presidente dell’associazione di volontari che, recuperando e donando vecchie biciclette usurate a chi ne ha bisogno, ha saputo unire la necessità di muoversi in modo sostenibile con l’inclusione sociale.

Nei luoghi visitati abbiamo avuto modo di notare alcune differenze rispetto a ciò a cui siamo abituati, ad esempio la possibilità di prendere i diversi mezzi della rete urbana (autobus, tram, metro) con un’unica tessera, ad un prezzo più basso per i giovani sotto i 31 anni. La presenza di grandissimi parchi molto curati, camminando per i quali si poteva facilmente arrivare al centro della città, o ancora la separazione delle strade principali dalle piste ciclabili, che rendeva la circolazione molto più sicura, sono altri elementi degni di menzione.

Infine, la ricchezza più grande è stata probabilmente il confronto con gli altri “Clymact ambassadors”, che hanno esposto i problemi di mobilità nei rispettivi territori d’origine e le iniziative che le amministrazioni hanno (o non hanno) intrapreso in tal senso – bisogna dire che tra i più virtuosi, almeno per questo, si rivelano i cittadini di Budapest. Si è evidenziato come in ogni territorio si abbiano esigenze diverse legate alla densità di popolazione, quindi alla mole di persone che si sposta, e alla morfologia del territorio e che siano quindi necessarie differenti soluzioni, adatte per i singoli casi. 

Che si tratti di un dibattito organizzato sulle modalità più consone alla riduzione della richiesta energetica o di una gioviale discussione sulle differenze tra Paesi Baschi e Atene, in fin dei conti è sempre lo stare con gli altri a fare la differenza. E questo tipo di esperienza, a cui abbiamo la fortuna di partecipare grazie al bando CERV, ci permette di fare esattamente questo: gioire di legami nuovi e ritrovati, e metterci in ascolto per capire cosa si può fare meglio già da oggi.

Siamo quindi tornati, se non pronti ad essere futuri ministri dei trasporti (anche se…), quantomeno più consapevoli, informati e pronti a proporre qualche spunto di miglioramento, sperando di poterlo realizzare al più presto.

Sara Tozzi, Michele Carbonieri e Michele Mingozzi

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pubblicato il 2025/06/11 10:45:00 GMT+2 ultima modifica 2025-06-12T12:10:48+02:00

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